I rivali generosi, Venezia, Nicolini, 1697

 ATTO TERZO
 
 Sala.
 
 SCENA PRIMA
 
 BELISARIO, ALARICO
 
 BELISARIO
 In Ravenna Vitige?
 ALARICO
                                      Io stesso il vidi.
 BELISARIO
 E ne la reggia occulto
 lo tiene Ormonte ad ogni sguardo?
 ALARICO
                                                                 Ei spinto
860sol da vane speranze
 il consiglia, il fomenta
 ed al soglio primiero,
 sol co’ tuoi precipizi, alzarlo tenta.
 BELISARIO
 (Tanta viltà in Ormonte? Ei da sé stesso
865esser può sì diverso?)
 Guarda di non mentir.
 ALARICO
                                            Teco favello.
 Ma se non erro, ei viene.
 BELISARIO
                                                A lui celiamsi;
 in più riposta parte
 seguimi. O quai perigli han le grandezze!
 ALARICO
870(Buon principio han le frodi. Ingegno a l’arte).
 
 SCENA II
 
 ORMONTE ed ELPIDIA
 
 ORMONTE
    Mie pupille, son pur vostri
 i begli ostri di quel labbro,
 di quel crine i bei tesori.
 
    Vostri son quegli occhi arcieri,
875lusinghieri,
 ove incurva un più bell’arco
 fra due ciglia il dio de’ cuori.
 
 ELPIDIA
 Quanto, Ormonte, t’inganni.
 ORMONTE
                                                      E che? Saranno
 premio de le mie glorie i tuoi disprezzi?
 ELPIDIA
880Le glorie apprezzo e ’l vincitor non amo.
 ORMONTE
 Più del rivale oprai.
 ELPIDIA
                                       La lite ancora
 al tribunal d’onor pende indecisa.
 ORMONTE
 Lo stesso Olindo a me ti cesse.
 ELPIDIA
                                                         Olindo
 cedermi non potea, se sua non era.
 ORMONTE
885Tanto mi sdegni?
 ELPIDIA
                                   Ormonte,
 conosco il tuo gran merto e vil sarei,
 se dicessi che t’odio.
 Ma tutta la pietà che posso usarti,
 credimi, sarà ’l dir: «Non posso amarti».
 
890   Credimi, se non t’amo,
 che non ti posso amar.
 
    Sei degno che ’l mio cuore
 arda per te d’amore;
 ma se mel niega il fato,
895di me non ti lagnar.
 
 SCENA III
 
 ORMONTE, poi ALARICO e BELISARIO con guardie
 
 ORMONTE
 Vanne, ingrata beltà. Sento che l’alma
 si duol d’averti amata e scossi i ceppi,
 onde tu l’hai ristretta,
 da la ragion feroce
900chiede la libertà per sua vendetta.
 ALARICO
 Sei prigioniero, Ormonte.
 ORMONTE
                                                  Io prigioniero?
 ALARICO
 Belisario lo impone.
 ORMONTE
                                        E tu ministro
 de l’opra? E Belisario...
 BELISARIO
 Che più? Rendi quel ferro.
 ORMONTE
905De’ tuoi cenni, o gran duce, eccoti Ormonte
 vittima volontaria. Ei non dovea,
 siami lecito il vanto,
 ceder ad altra man sì illustre spada,
 spada che in mille rischi
910a te accrebbe le palme, a me le glorie.
 Ecco lieto al tuo piede
 la depongo, o mio duce, e ’l suo chiarore
 de l’innocenza mia ti faccia fede.
 ALARICO
 Vedi audacia di reo! (A Belisario)
 BELISARIO
                                         (Cuor sì sublime
915può covar tradimenti?)
 Vitige preso e ben guardato Ormonte, (Ad Alarico)
 maturerò i consigli.
 ALARICO
                                       In me confida.
 BELISARIO
 Seguimi; e tu, costante,
 ben custodito a le sue stanze il guida.
 
 SCENA IV
 
 ORMONTE con guardie e poi ROSMILDA
 
 ORMONTE
920Congiurate a’ miei danni, amor e sorte;
 sarò qual fui. Su’ vostri lumi istessi
 simulerò il cordoglio?
 Né accrescerò colla viltà del pianto
 a’ miei mali il trionfo, a voi l’orgoglio.
 ROSMILDA
925(Qual funesto tumulto,
 qual interno spavento il cuor mi fiede?)
 Pur ti riveggio, o mio...
 caro... liberator... Ma qual ti veggio?
 ORMONTE
 Tu vedi, o principessa,
930un oggetto infelice
 fra gli applausi e le glorie.
 Quando merito palme, incontro ceppi,
 malignità di sorte
 i miei voti tradisce
935e fa de’ lauri miei le mie ritorte.
 ROSMILDA
 Signor, se de’ tuoi mali
 io ne senta pietà, mira i miei lumi,
 rifletti a’ tuoi favori.
 Vorrei con la mia vita,
940vita ch’è cara a me perch’è tuo dono,
 poter... Aimè che ’l pianto...
 ORMONTE
 Deh, Rosmilda, riserba
 sì preziose lacrime. Con esse
 troppo il mio fato insuperbir tu fai.
945Non lacrimare. Addio.
 ROSMILDA
 Vuoi ch’io non pianga e a la prigion ten vai?
 ORMONTE
 
    Vado ristretto
 fra le catene
 ma meco viene
950la mia costanza.
 
   Così non sento
 le mie ritorte,
 così la sorte
 perde il trionfo
955di sua baldanza.
 
 SCENA V
 
 ROSMILDA
 
 ROSMILDA
 Va prigioniero Ormonte e ch’io non pianga?
 Sì, piangi... Inutil pianto
 a la salvezza sua. Sol tocca a voi
 l’onor de la grand’opra,
960generosi miei spirti.
 Non mancherà consiglio
 né forza a voi, se amor vi regge. Ormonte,
 per la tua libertà piace ogni rischio;
 e se vorrà la sorte
965de la tua libertà tormi la gloria,
 l’onor non mi torrà de la mia morte.
 
    Vedrò sciolto da catene
 il mio bene
 o Rosmilda morirà.
 
970   Degno prezzo fia questa vita
 per comprargli la libertà.
 
 SCENA VI
 
 Giardino regio che riferisce agli appartamenti d’Ormonte.
 
 OLINDO ed ELPIDIA da varie parti
 
 OLINDO
 
    Cuor mio, sei pur risolto
 d’amar e di languir?
 
    Sì, che per un bel volto
975è dolce anche il morir.
 
 (Ecco Elpidia).
 ELPIDIA
                               (Ecco Olindo).
 OLINDO
 (E fuggirla dovrò?)
 ELPIDIA
                                      (Dovrò arrestarmi?)
 OLINDO
 (In troppo fier cimento...)
 ELPIDIA
                                                  (In troppo rischio...)
 OLINDO
 (Pongo la gloria mia).
 ELPIDIA
                                          (Sento il mio cuore).
 OLINDO
980(Ma s’io l’ho già ceduta?)
 ELPIDIA
 (Ma s’egli mi rifiuta?)
 OLINDO
 (Parto).
 ELPIDIA
                  (M’involo).
 A DUE
                                         (Ah mi trattiene amore).
 OLINDO
 Bella Elpidia... Al mio sguardo,
 sol perch’io mora, i tuoi begli occhi ascondi?
985Se morto mi volete, o luci amate,
 non v’ascondete, no; solo un momento
 lasciatevi mirar meco sdegnate.
 Bella Elpidia.
 ELPIDIA
                            Che chiedi?
 OLINDO
 Dirti l’ultimo addio.
 ELPIDIA
                                        Poco m’importa.
 OLINDO
990(O risposta crudele!)
 ELPIDIA
 (Ah che se parte Olindo, Elpidia è morta).
 OLINDO
 Bella Elpidia.
 ELPIDIA
                            Chi sei?
 OLINDO
                                              Sì sfigurato
 m’ha forse il mio tormento
 che più non mi ravvisi? Almen dovresti
995conoscer al pallore, al pianto, al duolo,
 che un sì misero oggetto Olindo è solo.
 ELPIDIA
 Tu Olindo? Olindo sei? Non ti ravviso.
 No che non sei più desso.
 (Ah purtroppo conosco il suo bel viso).
 OLINDO
1000Così, così rispondi, Elpidia ingrata,
 a chi ti serba amor, ti mantien fede?
 ELPIDIA
 Così Elpidia risponde a chi la cede.
 OLINDO
 Se sdegni il mio rifiuto,
 odia ancor la mia gloria. Io non avea
1005in petto un’alma vil, né un cuore ingrato.
 Per esser generoso, io fui spietato.
 ELPIDIA
 Se mi cedesti, a che d’amor mi tenti?
 OLINDO
 Qualche pietà sol chiedo a’ miei tormenti.
 ELPIDIA
 Olindo, non è tempo
1010che più simuli teco e ’l cuor t’asconda.
 Tu m’amasti, io t’amai.
 Tu d’esser mio godesti, io d’esser tua.
 Ma che pro? Tu mi cedi e i dolci nodi
 di sì soave amor tronca un rifiuto,
1015un rifiuto ch’è bello
 anche per mio gastigo.
 OLINDO
                                            Il tuo possesso
 ho ceduto al rival, non il mio affetto.
 Sì t’amo e nulla spero.
 ELPIDIA
 Se nulla speri, a che d’amor mi tenti?
 OLINDO
1020Qualche pietà sol chiedo a’ miei tormenti.
 ELPIDIA
 Ne ho pietà. Che più chiedi?
 OLINDO
 Prima ch’io mora, almeno...
 ELPIDIA
 Ah non m’affliger più, che troppo io peno.
 
    Ti basti che ho pietà
1025del tuo dolor.
 
    Più di così non chiedere,
 che dar più non ti posso
 per crudeltà d’amor.
 
 SCENA VII
 
 OLINDO
 
 OLINDO
 Fier destin! Non mi lice
1030né del rival dolermi
 né de l’idolo mio né di me stesso;
 e per tutto congiura,
 a rendermi infelice
 e ad accrescer tormenti al dolor mio,
1035Elpidia, Ormonte ed io.
 
   Vorrei dolermi,
 ma in non saper di chi cresce l’affanno.
 
 Il cuore afflitto
 se lo sfoga, il fa delitto,
1040se lo tace, il fa tiranno.
 
 SCENA VIII
 
 ORMONTE dagli appartamenti e ROSMILDA
 
 ORMONTE
 
    L’alma e ’l piede fra le ritorte
 han perduta la libertà.
 
    Questo è bersaglio di cruda sorte,
 quella è trionfo d’empia beltà.
 
 ROSMILDA
1045Ben cruda è quella sorte, invitto Ormonte,
 empia quella beltà che ti tormenta.
 ORMONTE
 Tu mi vieni a inasprir, bella Rosmilda,
 con la pietà del tuo sembiante i mali.
 ROSMILDA
 Se mai fosse Rosmilda il tuo destino
1050e s’io qual son, potessi
 renderti un dì beato,
 di che incolpar tu non avresti mai
 rigor di volto o crudeltà di fatto.
 ORMONTE
 Rosmilda, hai troppo a cuore un infelice.
 ROSMILDA
1055Il più bel de’ miei voti e ’l più spietato
 è la tua libertade. Ecco due ferri,
 principe valoroso. Essi al tuo piede
 assicurin la strada. Io verò teco.
 Pochi sono i custodi,
1060grande il coraggio tuo, molti tuoi fidi.
 Fuggi.
 ORMONTE
               No, principessa,
 stien pur meco i miei ceppi o pur la stessa
 destra, che me gl’impose, ancor gli sciolga.
 ROSMILDA
 O di troppa virtù crudel consiglio!
1065Eh fuggi questa reggia,
 ove fin l’innocenza è un gran periglio.
 Fuggi.
 ORMONTE
               Che? La mia fuga
 daria prova a le accuse. A un cuore armato
 di sua innocenza è assai peggior destino
1070colpevole parer che sventurato.
 ROSMILDA
 O cuore invitto e degno
 di miglior sorte; or che non vuoi dal mio
 braccio la libertà, l’avrai dal labbro.
 A Belisario andrò. Forse a’ miei prieghi
1075la donerà pietoso; o pure io stessa
 tornerò a sostenerti
 parte de’ ceppi tuoi; né sarann’essi
 i primi che per te sostengo, o caro.
 ORMONTE
 Dunque...
 ROSMILDA
                      Sì, che t’adoro e l’amor mio
1080devo a’ tuoi doni, a’ tuoi begli occhi il devo.
 ORMONTE
 Ahi Elpidia! Ahi dolor! Deh perché amarti...
 ROSMILDA
 No, prence amato, amor non cerco e a prezzo
 del tuo cordoglio un sì gran ben non chiedo.
 Pietà mi basta...
 ORMONTE
                                 Odi Rosmilda. Ancora
1085non ben mi sento in libertà d’amarti.
 Un’ingrata beltà mi tiene a forza
 fra barbare catene.
 Se più l’ami non so. So ben che devo
 amar te, sprezzar lei. Stimolo forte
1090a scacciarla dal cuore
 sarà la sua fierezza e ’l tuo dolore.
 
    Quanto potrò,
 mi sforzerò
 d’amar la tua beltà.
 
1095   L’antico nodo infranto,
 forse del tuo gran pianto
 mi moverò a pietà.
 
 SCENA IX
 
 ROSMILDA sola
 
 ROSMILDA
 O dolcissimi accenti! O speme! O voti!
 Ma qual gioia m’inonda,
1100quando ancora è ’n periglio il caro Ormonte?
 Ah che nel dubbio cuore
 se imperfetto è ’l piacer, fiacco è ’l dolore.
 
    Pende l’alma ancor dubbiosa
 tra l’affanno ed il piacer.
 
1105   Se attristarsi ella non osa,
 né men osa di goder.
 
 SCENA X
 
 Gabinetto regio con tribunale.
 
 BELISARIO ed OLINDO
 
 BELISARIO
 Udisti, Olindo? Io di tal fallo Ormonte
 stupisco ancor come sia reo.
 OLINDO
                                                     Gran duce,
 chi men si crede è traditor. D’ignote
1110trame ti posso io discuoprir gl’inganni.
 BELISARIO
 So quanto m’ami e la tua fé m’è nota.
 OLINDO
 Legger desio, svelando i tradimenti,
 i suoi rossori al traditore in fronte.
 BELISARIO
 Venga Alarico e seco venga Ormonte.
 
 SCENA XI
 
 BELISARIO assiso, OLINDO, ORMONTE, ALARICO, poi ELPIDIA e ROSMILDA
 
 ALARICO
1115Eccovi il traditor.
 ORMONTE
                                   Mente chi ’l dice.
 OLINDO
 Il traditore è qui. L’attesto anch’io.
 ALARICO
 (Che sarà mai?)
 ELPIDIA
                                 (Che ascolto?)
 ROSMILDA
                                                             (A tempo io giunsi).
 ALARICO
 Giudice è Belisario.
 ORMONTE
                                       A l’opre mie
 chiedo la mia innocenza.
 OLINDO
                                                Olindo solo (A Belisario)
1120puote svelarti il traditor.
 ROSMILDA
                                               Costui (A Belisario)
 è accusator rival. Premongli troppo
 d’Ormonte le ruine.
 OLINDO
 Scuoprir si denno i tradimenti alfine.
 ORMONTE
 Ah Olindo ingrato e vile, è questo il premio
1125che rendi a l’opre mie? Tu mio rivale?
 Tu ardisci...
 BELISARIO
                         Olà, si tronchi
 ogni litigio e parli Olindo solo.
 ALARICO
 (Che mai dirà?)
 ELPIDIA
                                 (Nol credo ancora).
 ROSMILDA
                                                                      (O duolo!)
 OLINDO
 Sia testimonio il ciel, giudice il mondo,
1130Ormonte è tal, qual qui lo attesta Olindo.
 Lo attesta il labbro e sosterrallo il braccio,
 quando fia chi ’l contenda, in faccia a tutto
 il greco campo ed a l’ausonia gente.
 ORMONTE
 Che oserai...?
 OLINDO
                            Belisario, egli è innocente.
 ALARICO
1135(Son morto, aimè!)
 OLINDO
                                      Fe’ prigionier Vitige
 per liberar me suo rival da’ ceppi.
 Quivi ascoso il tenea, perché la gloria
 di condurlo a te inante
 riserbava a sé stesso.
 ROSMILDA
                                         (O nobil alma!)
 ORMONTE
1140(O rival generoso!)
 ELPIDIA
                                      (O caro amante!)
 OLINDO
 Più vorrei dir ma forse offendo...
 BELISARIO
                                                              Basta.
 Gli leggo omai la sua innocenza in fronte.
 Resti preso Alarico e sciolto Ormonte.
 ALARICO
 Perché? S’errai, fu ’l zelo...
 BELISARIO
1145Non più.
 ALARICO
                    Sono innocente.
 ORMONTE, OLINDO
                                                   Anzi spergiuro.
 BELISARIO
 Chi è infedele al suo re fede non merta.
 Entro al carcer si guidi.
 ALARICO
                                             (O me infelice!) (Parte con guardie)
 ROSMILDA
 Gran duce, il genitor...
 BELISARIO
                                            Rosmilda, intendo.
 Presto vedrai ciò ch’opra
1150un magnanimo cuore.
 ORMONTE, OLINDO
                                   Io pur d’Elpidia...
 ELPIDIA
                                    Io pur d’Olindo...
 BELISARIO
 Principi, or non è tempo. Il suon giulivo
 de la tromba guerriera
 là c’invita a goder, dove la gioia
 de’ popoli vassalli
1155a le nostre vittorie
 e a la sua libertà festosa applaude.
 Ivi a l’ombra real de’ sacri allori
 avran fine i litigi e pace i cuori.
 
 SCENA XII
 
 ROSMILDA e ORMONTE, ELPIDIA ed OLINDO
 
 ROSMILDA
 Deh Ormonte!
 ORMONTE
                              Deh Rosmilda!
 ELPIDIA
                                                            Ahi Olindo!
 OLINDO
                                                                                    Ahi Elpidia!
 ROSMILDA
1160Perché amar tu non puoi chi più t’adora?
 ORMONTE
 Perché amar non poss’io chi tanto m’ama?
 ELPIDIA
 Perché ceder chi amavi?
 OLINDO
 Perché amar chi ti cede?
 ROSMILDA
 Se provassi il mio duol...
 ORMONTE
                                               Tu ’l mio tormento.,,
 ELPIDIA
1165Se vedessi il mio cuor...
 OLINDO
                                              Tu l’alma mia...
 ROSMILDA
 Ti stempreresti in pianti.
 ORMONTE
                                                 E tu in sospiri.
 ELPIDIA
 Moriresti di doglia.
 OLINDO
                                      E tu d’affanno.
 ROSMILDA
 Miracolo è d’amor com’io sia viva.
 ORMONTE
 Portento è del dolor com’io non mora.
 ELPIDIA
1170È fierezza del mal se non m’uccide.
 OLINDO
 Per più volte morir, morir non posso.
 ROSMILDA
 Chi provò de la mia pena più cruda?
 ORMONTE
 Chi provò de la mia più fiera sorte?
 ELPIDIA
 Quando ed a chi fu più crudel la vita?
 OLINDO
1175Quando ed a chi fu più crudel la morte?
 ROSMILDA, ORMONTE
 Chi lo sa, per pietà?
 ELPIDIA, OLINDO
                                       Chi me lo addita?
 ROSMILDA
 O tormento!
 ORMONTE
                          O destino!
 ELPIDIA
                                                O morte!
 OLINDO
                                                                   O vita!
 ROSMILDA, ORMONTE
 
    Finisci di piagarmi.
 
 ELPIDIA, OLINDO
 
 Finisci di svenarmi.
 
 ELPIDIA
 
1180Morte acerba.
 
 OLINDO
 
                             Cruda vita.
 
 ROSMILDA
 
 Rio tormento.
 
 ORMONTE
 
                             Iniqua sorte.
 
 A QUATTRO
 
    Dando fine al duolo, a’ guai
 tu sarai
 
 ROSMILDA, ORMONTE
 
 Men crudele.
 
 ELPIDIA, OLINDO
 
                           Più pietosa.
 ORMONTE
 
1185Destin.
 
 ROSMILDA
 
                 Pena.
 
 OLINDO
 
                              Vita.
 
 ELPIDIA
 
                                          E morte.
 
 SCENA XIII
 
 Salone Imperiale.
 
 BELISARIO e VITIGE, seguito di soldati e di schiavi
 
 BELISARIO
 Sia destino o virtù, Vitige, ho vinto.
 VITIGE
 Son vinto, è ver. La sorte
 co’ tuoi trionfi approva
 non la parte miglior ma la più forte .
1190Ma benché vinto, ancor son re. Fra’ ceppi
 serbo il mio grado e son Vitige ancora.
 Se forse la mia vita
 sembra un periglio a’ tuoi novelli acquisti,
 prendila ma risparmi il sangue mio
1195quello de’ miei vassalli. Egli ti basti;
 e satolli il tuo sdegno
 Vitige e senza vita e senza regno.
 BELISARIO
 Mal conosci, o Vitige, il tuo nemico.
 Contro te non pugnai
1200per odio ma per gloria; e mai non ebbi
 sete del sangue tuo. Servo e trionfo
 per la grandezza altrui, non per la mia.
 Che se fosse in mia man renderti il soglio
 e la tua libertà, sperar potresti
1205lo splendor del diadema a le tue chiome;
 e in me non troveresti
 forse di tuo nemico altro che il nome.
 VITIGE
 Or sì m’hai vinto, o Belisario. Or sia
 Vitige il non minor de’ tuoi trionfi.
 BELISARIO
1210Non è mai vinto un cuore
 che non cede al suo fato. In forte laccio
 d’amicizia e di pace ecco t’abbraccio.
 VITIGE
 
    Che bella gloria
 è l’esser vinto
1215dal tuo valor!
 
    Già la vittoria,
 quasi vassalla,
 segue i tuoi passi,
 o d’alme e regni
1220gran vincitor.
 
 SCENA ULTIMA
 
 ELPIDIA, ROSMILDA, OLINDO, ORMONTE e li suddetti
 
 VITIGE
 Principi, a voi chiedo perdon di tante
 ingiurie che vi feci,
 or nemico, or amante.
 ELPIDIA
 Vitige, ad ogni colpa
1225amore è gran discolpa.
 OLINDO
                                            E quel bel volto.
 ROSMILDA
 Lascia, mio genitor, lascia che in tante
 gioie t’abbracci anch’io.
 VITIGE
                                              Ti stringo, o figlia.
 OLINDO
 Resta che solo in dolci nodi unisca
 tu, Belisario (ah pur convien soffrirlo!)
1230la bella Elpidia al fortunato Ormonte.
 Troppo n’è degno.
 ORMONTE
                                    O generoso Olindo,
 abbastanza m’hai vinto. Un cuor mi sento
 che tuo rivale esser potea con gloria.
 Elpidia a te si deve.
1235Chi l’ebbe in dono, in dono ancor la cede.
 Non trovo al merto tuo maggior mercede.
 OLINDO
 No, non creder, Ormonte,
 ch’io possa tolerar che la tua gloria
 sia prezzo a’ miei rossori. Io l’ho ceduta.
 ORMONTE
1240S’Elpidia è mia, ben posso
 farne a te un dono; e se non è, ben puoi
 ciò che ancor non è mio far di te stesso.
 OLINDO
 Non hai ragion che possa
 sforzarti a rifiutar ciò che chiedesti.
 ORMONTE
1245Giudice de’ litigi
 sia Belisario.
 BELISARIO
                           O gran virtù d’amore!
 ELPIDIA
 (O gare di tormento).
 ROSMILDA
                                          (E di dolore).
 OLINDO
 Tu Ravenna espugnasti.
 ORMONTE
 Tu ’l capitan salvasti.
 OLINDO
1250Vitige è tua vittoria.
 ORMONTE
 E Feraspe è tua gloria.
 OLINDO
 Solo per tuo valor vive Rosmilda.
 ORMONTE
 Solo per tua virtude Elpidia è salva.
 OLINDO
 Ricordati che fosti
1255liberator d’Olindo.
 ORMONTE
 Sovvengati che fosti
 d’Ormonte difensore.
 OLINDO
 Io la vita ti devo.
 ORMONTE
                                  Ed io l’onore.
 BELISARIO
 O magnanime gare ove chi vince
1260perde un gran bene.
 ELPIDIA
                                        (Alma, da’ freno alquanto
 a’ tuoi singulti).
 ROSMILDA
                                (Occupa gli ochi il pianto).
 BELISARIO
 Belle, voi sospirate e voi piangete?
 Quel sospiro e quel pianto
 io ben intendo. Ambe d’amore ardete.
1265In me i vostri litigi, i vostri affetti
 rimettete, o grand’alme?
 ORMONTE, OLINDO
 Il tuo valore.
 ROSMILDA, ELPIDIA
                          Il tuo desire.
 A QUATTRO
                                                    È ’l mio.
 BELISARIO
 E tu, Vitige, ancora...
 VITIGE
 Pendon da’ cenni tuoi la figlia e ’l padre.
 BELISARIO
1270Sia di Rosmilda Ormonte.
 VITIGE
 Giusti sponsali.
 BELISARIO
                                E sia d’Elpidia Olindo.
 ROSMILDA
 Or sì lieto è ’l mio sen.
 ORMONTE
                                            Pago è ’l mio cuore.
 ELPIDIA
 Ch’io sia tua.
 OLINDO
                           Ch’io sia tuo.
 A DUE
                                                     Pur volle amore.
 OLINDO
 
    Bella man che mi piagasti...
 
 ELPIDIA
 
1275Vaga man che mi legasti..
 
 OLINDO
 
 Pur mi sani.
 
 ELPIDIA
 
                          E pur t’allaccio.
 
 ORMONTE
 
    Dolce ben che già sprezzai...
 
 ROSMILDA
 
 Caro ben che tanto amai...
 
 ORMONTE
 
 Pur t’adoro.
 
 ROSMILDA
 
                         E pur t’abbraccio.
 
 Fine del drama